Arresti domiciliari per Kukiki, la famiglia Babbo è incredula. Dopo quattro mesi in cella, ha lasciato il carcere per gli arresti domiciliari Kajtaz Kukiqi, il 22enne kosovaro accusato con il cugino Edmon Balaj di omicidio stradale, omissione di soccorso e violazione dell’articolo 9ter del codice della strada (che punisce le gare di velocità in strada), per la morte di Giuliano Babbo, 53 anni di Brian di Eraclea. L’incidente è avvenuto in una notte di fine maggio, l’operaio stava tornando a casa dopo il suo turno serale di lavoro alla 3B di Salgareda, quando la sua auto è stata centrata dall’Audi A3 guidata da Kukiqi (senza patente, al volante dell’auto del fratello).
Kukiqi ha chiesto quantomeno scusa alla famiglia di Giuliano Babbo. Lo ha fatto su consiglio dei suoi nuovi difensori asserendo di di essere consapevole della responsabilità e della gravità dei fatti e di voler pagare per quanto successo, sperando nel perdono delle persone a cui ho provocato dolore. La famiglia dell’operaio, attraverso la voce dell’avvocato Zorzetto, ha seccamente respinto le scuse del kosovaro. Per gli anziani genitori della vittima è una cosa incomprensibile e inaccettabile. L’ammissione di colpa ha convinto il giudice Ciampaglia a concedere al giovane (che pur essendo stato denunciato tre volte per guida senza patente, è ancora incensurato) di lasciare il carcere, per attendere agli arresti domiciliari lo svolgimento del processo, anche in considerazione del fatto che l’assicurazione ha pagato un primo risarcimento alla famiglia dell’operaio. La prossima udienza è in calendario per il 6 aprile.
Scritto da Roberta De Rossi e Giovanni Monforte per il quotidiano La Nuova Venezia