Assalto allo sportello bancomat Carive di Ponte Crepaldo. Era già successo a fine dicembre ed ora il fatto si è ripetuto verso le 23 di mercoledì in via Triestina Bassa nella popolosa frazione di Eraclea. La banda, che potrebbe essere la stessa che poi ha colpito anche a Torre di Mosto verso le 3 di notte, ha scelto un orario insolito per l’assalto, l’ennesimo in questo piccolo sportello sempre preso di mira. I residenti hanno sentito alcuni colpi e inizialmente si pensava addirittura ad un’esplosione. Invece i malviventi, almeno un paio, hanno utilizzato spranghe e piedi di porco per fare irruzione a fianco dell’autoscuola “La 500”. Ma non sono riusciti a divellere lo sportello e hanno dovuto desistere, dileguandosi senza che nessuno riuscisse a distinguerli nella notte. Neppure c’erano videocamere che potessero poi aiutare i carabinieri, intervenuti sul posto, nelle indagini ora in corso. «Questa volta», hanno commentato alcuni residenti e titolari di attività della zona, «era probabilmente una banda di ladri non molto esperti, vista l’ora, il frastuono e l’incapacità di aprire lo sportello. Ma certo ancora una volta ci sentiamo bersaglio di questi criminali, visto che in un paio d’anni i colpi saranno stati almeno quattro e davvero non ne possiamo più». Tra le 3 e le 4 di notte, a Torre di Mosto, si è verificato il secondo assalto, anch’esso fallito. I malviventi hanno preso di mira la filiale Friuladria Credit Agricole di via 2 Giugno. Secondo una prima ricostruzione, hanno oscurato con lo spray la telecamera di sorveglianza. Poi, imbrattato di vernice rossa anche il bancomat, hanno tentato di forzarlo. Ma il rumore ha svegliato alcuni residenti. I malviventi, disturbati, sono stati costretti a desistere, fuggendo prima dell’arrivo della vigilanza e delle forze dell’ordine. Non c’è stata esplosione. Tra i torresani, però, c’è allarme dopo l’escalation di criminalità degli ultimi giorni. «Oggi Torre di Mosto è meno sicura. Dopo due anni», commenta Camillo Paludetto (Civica per Torre), «l’attuale amministrazione non ha prodotto provvedimenti, al di là dell’installazione dei cartelli del controllo di vicinato. Doveva già essere stata implementata la videosorveglianza». (Giovanni Cagnassi e Giovanni Monforte)