Aziende della ‘ndrangheta saldamente radicate anche a Jesolo. Impegnate in subappalti all’insaputa delle ditte titolari. È quello che emerge dalle intercettazioni delle telefonate di Luciano Donadio, il capo del clan dei Casalesi di Eraclea: dall’altro capo il direttore della banca. Donadio insiste per ottenere dei prestiti perchè ha ancora cantieri a Jesolo. Ad esempio nel campo da Golf. Ma le aziende titolari dell’appalto sono estranee, e quelle della sua galassia sono decine. Ad esempio ha un sub appalto con la Eurocostruzioni in realtà il sub appalto è della ditta Carp srl che lo subappalta a sua volta alla Grazioso Costruzioni srl, quest’ultima di fatto di Donadio che si era aggiudicata i lavori di riqualificazioni di alcune piazze di Jesolo. E poi c’è il Parco Campana, un terreno tra Jesolo Lido e Jesolo Paese sulla cui realizzazione Donadio ha messo gli occhi già nel 2010. E anche in questo caso di mezzo c’è la politica, come a Eraclea e come a Caorle. Per la Guardia di Finanza «le aderenze in ambienti politici, avrebbero permesso di ottenere una cospicua fetta di lavori». E dai documenti emerge che Donadio avrebbe portato un gran numero di lavoratori stranieri a iscriversi nelle liste elettorali di Caorle spingendoli a dare la preferenza a Striuli e Boatto per farli eleggere. Ora a Caorle i gruppi di opposizione hanno chiesto al sindaco ed a Boatto di auto sospendersi in attesa che la magistratura faccia il suo corso, perchè se dovesse essere confermato quanto emerso dalla Procura le elezioni sarebbero state falsate.
Scritto da Maurizio Dianese per il quotidiano “Il Gazzettino“