Cordoglio nella comunità di Eraclea, è morto a 58 anni Angelo Veronese. La lotta contro un tumore lo ha visto soccombere dopo diversi mesi. Lui non ha mai perso coraggio, sempre attorniato dalla famiglia e gli amici fino all’ultimo giorno di vita. Veronese è spirato lasciando nel dolore la compagna Marisa, i fratelli Valeriano ed Elena a lui molto legati. Una famiglia unita e rispettata in tutto il territorio di Eraclea. I funerali saranno celebrati martedì pomeriggio alle 15 nella chiesa parrocchiale di Eraclea, mentre il rosario sarà recitato lunedì alle 19 sempre nella chiesa parrocchiale del capoluogo. Veronese, che lavorava come elettricista, era molto conosciuto soprattutto nel mondo della sport. Un ambiente che è stato prezioso per togliere i giovani dalle strade e crescerli con dei valori. In quegli anni la vita era molto più semplice e anche i rapporti. Angelo Veronese, assieme ad Enrico Manzini ed a Ivone Boatto, è stato uno stretto e generoso collaboratore dell’Unione Sportiva Eraclea gestita da Giuseppe Filippi e dal presidente Renato Rizzetto. Veronese era una figura importante e di riferimento, sempre presente agli allenamenti e le trasferte che seguiva con passione e grande dedizione per non lasciare mai soli gli atleti. Un dirigente fondamentale che dava garanzie ed equilibrio alla squadra che subito agli albori si è distinta per questa organizzazione in qualche modo familiare, ma che rivelava anche un certo professionismo nella gestione.
«Ci mancherà molto», hanno detto gli amici e soci storici, tra cui Giuseppe Filippi, «perché è sempre stato un esempio prezioso per lo sport e per il calcio che a Eraclea, anche grazie a lui, è cresciuto di seguito con forti radici e tanti appassionati oltre che atleti a seguire la società e i suoi campioni. Angelo era davvero una brava persona, generoso e disponibile sempre. Quando gli chiedevi un piacere, un aiuto, lui c’era sempre. E si faceva in quattro per la società, ma anche per i suoi amici che non abbandonava mai. Ha combattuto fino all’ultimo contro la malattia che purtroppo lo ha infine strappato all’affetto dei familiari e degli amici ora piombati nel dolore e lo sconforto». «Siamo molto vicini alla sua famiglia», conclude, «in questo momento di grande dolore che comprendiamo perché è anche il nostro. Ci saremo tutti per l’ultimo saluto a dire addio per sempre al nostro caro Angelo, consapevoli che il suo ricordo e il suo insegnamento resteranno sempre nel nostro cuore».
Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano “La Nuova Venezia”
(n.d.r.) Rivista e corretta la parte sportiva dell’articolo a causa di varie inesattezze