Corteo di protesta a Salgareda per i kosovari scarcerati. Manifestazione in ricordo di Giuliano Babbo, l’operaio di Eraclea morto in un incidente stradale a San Donà provocato da due cugini kosovari lo scorso 26 maggio, probabilmente durante una folle gara di velocità. Si è svolta a Salgareda la località dove Giuliano lavorava e vi hanno partecipato una cinquantina di persone, chiamate dal gruppo «La Marca s’è desta», con il supporto del comitato «Prima i trevigiani». Dopo un minuto di silenzio ha parlato Guido Bertolazzi, organizzatore della serata: «L’idea mi è venuta quando ho letto la notizia del rilascio degli assassini di Babbo. Loro abitano qui e lui lavorava qui. Speravo che ci fosse più gente, ma poi mi è stato detto del problema che avete qui a Salgareda, un nucleo duro di persone dell’Est di cui i cittadini hanno paura». Davide Visentin, presidente del comitato Prima i Trevigiani, ha aggiunto: «Assurdo che due persone già pregiudicate e che si sono macchiate di omicidio girino liberi e non paghino per quello che hanno fatto». Per ultimo ha parlato un collega di Babbo della 3B di Salgareda: «Giuliano era un grande lavoratore, chi lo ha ucciso è stato anche un suo collega, poteva capitare a chiunque di noi. Vogliamo giustizia». Presente all’iniziativa anche il segretario della Lega Nord della sezione di San Donà Alberto Schibuola: «Faremo una raccolta di firme per l’inasprimento delle pene dell’omicidio stradale e dell’omissione di soccorso. Chi commette un crimine deve pagare».