Con le indagini in corso e le incertezze di un’amministrazione che dal 21 marzo dovrebbe essere commissariata, una volta divenute efficaci le dimissioni del sindaco e decaduto il Consiglio, ci sono almeno 100 milioni di investimenti considerati a rischio. Il complesso di piazzetta Livenzuola, all’ingresso di Eraclea Mare, ha visto adottare il piano urbanistico attuativo e non si sa ancora quando e se partiranno i lavori. Poi il grande villaggio turistico rurale in Valle Ossi, a basso impatto ambientale rispetto ai grandi progetti su quest’area, che è oggetto di Vas in Regione. Eraclea, se non ci saranno ripensamenti, dovrà affrontare i prossimi passaggi fondamentali riguardanti le opere appaltate e la programmazione estiva, non con la sua giunta, ma con un commissario prefettizio che avrà compiti ben diversi da quelli di un sindaco e dovrà portare la cittadina a nuove elezioni nel 2020. Stiamo parlando di un milione e 700 mila euro di opere appaltate i cui lavori dovrebbero essere avviati nel 2019, alcuni entro l’estate. Oltre al litorale di Eraclea Mare, adesso i lavori si concentrano sul capoluogo. Sono state già completate opere per 288 mila euro di sistemazione strade in Paese, più altri 588 mila a Eraclea Mare e 220 mila per l’illuminazione pubblica. Per quanto riguarda le opere future, riguarderanno 25 strade del territorio. Le più importanti saranno via Diaz e via Marconi fino a via Melidissa. Un altro intervento sarà alla rotatoria definitiva del Brian. Saranno complessivamente eliminate le barriere architettoniche di Eraclea capoluogo.
Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano La Nuova Venezia.