A Eraclea si era parlato sino all’ultimo di una grande lista unica con tutti i partiti e movimenti per voltare pagina dopo inchieste per mafia, caduta dell’amministrazione comunale e sfiorato scioglimento. Invece ha prevalso la voglia di partecipare democraticamente al voto per il nuovo sindaco e la giunta, che amministreranno la cittadina sotto i riflettori dopo l’arresto del sindaco e il commissariamento.
Giuseppe Vivola, commissario straordinario, ha tenuto le redini dell’Amministrazione dopo quel fatidico 19 febbraio 2019: all’alba i poliziotti erano arrivati in armi davanti alla casa del primo cittadino e di altre 50 persone. Il sindaco Mirco Mestre era finito agli arresti, il vice sindaco Graziano Teso indagato. E altri 50 arresti tra i casalesi di Eraclea, la banda del boss Luciano Donadio, con un filotto di direttori di banca, segretarie, imprenditori, addirittura un poliziotto considerato vicino al clan.
Da allora la fiducia nella politica è crollata, la tensione è cresciuta di giorno in giorno fino alle inchieste e i processi che ancora non sono terminati e angosciano la comunità.
Ma Eraclea deve risollevarsi e alla fine le liste sono diventate cinque, tutte civiche, con altrettanti candidati a sindaco, di cui tre donne. Addirittura una sesta lista, quella M5S, era quasi arrivata al traguardo, ma il movimento ha rinunciato di fronte alla difficoltà di trovare chi volesse mettersi veramente in gioco nel territorio per voltare pagina. Si riservano di seguire la futura Amministrazione per incalzarla con le loro istanze. La vera difficoltà è stata questa: convincere i cittadini a mettersi in lista.
I candidati sono in ordine alfabetico Gian Andrea Babbo per la lista “Buongiorno Eraclea”, Anna Maria Babbo di “Insieme per Eraclea”, Danilo Biondi e la sua “Vivere Eraclea”, Morena Causin di “Impegno civico per Eraclea”, Nadia Zanchin per la lista “Eraclea c’è”. Cinque nomi con tante curiosità. La prima, che salta subito all’occhio è la non casuale omonimia dei Babbo, di cui si è parlato molto nei mesi che hanno preceduto la presentazione della lista. Sono infatti zia e nipote, appartenenti a una delle più note famiglie della cittadina.
Gian Andrea Babbo è medico chirurgo all’ospedale di San Donà, molto impegnato nel sociale. Al suo fianco, Italo Trevisiol, che è stato vice sindaco nel centrosinistra e ha notevole esperienza amministrativa. La Lega e il segretario Giovanni Burato hanno deciso di sostenere questa lista e il segretario sarà dunque uno dei nomi in lista.
La professoressa Anna Maria Babbo è stata preside delle scuole medie Schiavinato di San Donà, definita più volte un’outsider che ha deciso di mettersi in gioco all’ultimo per la sua passione politica, la voglia di cambiare la città, soprattutto dal punto di vista culturale. La sua è stata una corsa contro il tempo per cercare candidati e firme.
Poi Morena Causin, anche lei ex preside alle medie Nievo di San Donà, negli anni ’80 prima donna assessore a Eraclea. La sua lista ha anche esponenti del Pd. Ci sono dunque l’ex sindaco Giorgio Talon e l’ex assessore Stefano Stefanetto, entrambi in lista.
Danilo Biondi è stato consigliere comunale di opposizione nell’ultimo mandato e lancia una civica apartitica con tanti giovani. Lui, macchinista di Trenitalia, non poteva certo perdere il treno di questa futura Amministrazione, sperando di far salire sul convoglio tante nuove leve che vogliono cambiare la città e puntare sull’ambiente.
L’avvocata Nadia Zanchin è la terza donna. È stata la scelta della lista di centrodestra, donna preparata e determinata. La lista ha in Luca Zerbini il capolista, ex capogruppo della precedente Amministrazione. Ha coalizzato anche esponenti di area leghista, Forza Italia, quelli che facevano riferimento ai 300 e alla destra.