«Non ci fermiamo qui: Eraclea è tra gli enti che deve essere risarcito e io ho voluto chiedere un milione e 200 mila euro di danni all’immagine, cento euro a cittadino». Il sindaco di Eraclea, Nadia Zanchin è avvocato e ha le idee molto chiare anche in politica. Ora che l’ex sindaco Mirco Mestre è stato assolto, è caduta l’associazione di stampo mafioso e le indagini hanno preso un’altra piega dopo la sentenza del rito ordinario, la prima cittadina canta vittoria: la sua linea oltremodo prudenziale, sostiene, era quella giusta da seguire. Mai un commento sulle posizioni personali, la lotta feroce e determinata a chi parlava sempre di mafia a Eraclea. Ha annunciato una lotta per difendere l’immagine della sua città e l’avvio di iniziative culturali e di sensibilizzazione.
Adesso sta pensando all’evento sulla legalità rinviato a fine maggio perché uno dei relatori era impegnato. Verrà riproposto dopo l’estate. «Non l’abbiamo rinviato per attendere la sentenza» dice Nadia Zanchin, «Si trattava di un convegno non riferito precisamente ai fatti di Eraclea, ma alla legalità nella sua accezione più ampia. Un relatore era impegnato e così abbiamo rinviato a dopo l’estate». «Noi abbiamo già ottenuto una provvisionale di 200 mila euro dal Tribunale di Venezia a titolo di risarcimento» ricorda «Ma la richiesta dei danni, che il commissario aveva inizialmente quantificato in mezzo milione di euro io l’ho portata a un milione e 200 mila in solido per tutti gli imputati. Perché, anche se non c’è stata questa associazione di stampo mafioso, i reati restano e i danni all’immagine anche».
Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano La Nuova Venezia