Oggi il primo giorno della verità. Appuntamento alle 19 nel centro civico di Ca’ Manetti a Eraclea per il consiglio comunale in seduta ordinaria, convocato dall’ amministrazione comunale in carica e retta dal vicesindaco indagato Graziano Teso. Vicesindaco che, qualche giorno fa, non ha risparmiato le sue critiche contro l’operato della magistratura. Tre punti all’ordine del giorno, tra i quali le dimissioni del sindaco Mirco Mestre, già sospeso dal prefetto, e determinazioni conseguenti, ovvero la discussione delle dimissioni dei consiglieri di minoranza. Hanno già annunciato le dimissioni, dopo l’arresto del sindaco Mirco Mestre e 50 persone nell’operazione At Last della Dda di Venezia, l’ex sindaco Giorgio Talon, con Danilo Biondi e Italo Trevisiol, per la Civica con Talon, quindi Gianni Cerchier e Ilaria Borghilli della lista Scelgo Cerchier Sindaco. E così, Gianni Cerchier, che fu vice sindaco a fianco di Teso, si ritrova a distanza di anni a tentare di far cadere nuovamente una giunta con Graziano Teso. Lo aveva fatto la prima volta, centrando l’obiettivo, subodorando qualcosa di strano nella maggioranza – anche se poi Teso vinse nuovamente alle urne – e ci prova adesso alla luce dei risultati di questa indagine-terremoto per Eraclea, comune al centro dell’operazione contro il clan dei Casalesi sul litorale. I cinque consiglieri non basteranno per far cadere il consiglio comunale, a meno che non se ne aggiungano altri quattro della maggioranza, al momento granitica e vicina a Teso e Mestre, quest’ultimo dimissionario. Nove consiglieri diventerebbero la maggioranza necessaria per far cadere un Consiglio già orfano del sindaco dimissionario, come ha informato dal carcere di massima sicurezza di Tolmezzo. Ma, a giudicare dagli atteggiamenti dei consiglieri di Eraclea Si Cambia in maggioranza, nessuno farà questo passo. Se entro venti giorni dalle dimissioni presentate, il sindaco dimissionario Mestre non cambierà idea, le dimissioni saranno efficaci e il Consiglio decadrà automaticamente. Nello stesso tempo il prefetto nominerà una commissione per valutare eventuali irregolarità amministrative e per l’eventuale scioglimento del Comune per mafia. Un’onta, questa, che si aggiungerebbe a quanto di sconvolgente vissuto finora dalla comunità di Eraclea. Da stasera la minoranza non sarà più in Consiglio, anche perché non ci saranno surroghe come hanno sottoscritto coloro che dovrebbero entrare al posto di chi presenta le dimissioni. E fino all’efficacia delle dimissioni di Mestre, governerà solo il vice sindaco Graziano Teso con la maggioranza, formando così un’amministrazione surreale e un consiglio comunale silenzioso.
Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano La Nuova Venezia.