Dopo una settimana di uffici chiusi o a mezzo servizio, il Comune di Eraclea dovrebbe tornare a pieno regime a disposizione dei cittadini. Sono in corso gli accertamenti della commissione ministeriale di accesso, insediata martedì scorso per vagliare gli atti relativi a 15 anni di amministrazione comunale e decidere se Eraclea sarà il primo Comune sciolto per mafia dopo l’arresto del suo sindaco, le indagini a carico del vicesindaco e l’arresto di oltre 50 persone a seguito delle indagini della Procura. La fase di indagini negli uffici comunali dovrebbe essere terminata. Da martedì scorso molti uffici sono stati chiusi per permettere ai componenti la commissione di esaminare atti e faldoni poi portati via. Nella maggior parte delle mattinate gli uffici comunali, in particolare l’Anagrafe, sono stati chiusi al pubblico non senza disagi e tensioni. «Purtroppo sono disagi che i cittadini hanno dovuto sopportare», ha detto l’ex sindaco e consigliere comunale dell’opposizione Giorgio Talon, «adesso attendiamo con fiducia gli esiti di questi accertamenti sperando che non ci siano più chiusure degli uffici al pubblico». La commissione è presieduta dal viceprefetto Piera Bumma, già commissario prefettizio al Comune di Caorle nel 2015. Ne fanno parte poi Domenico Frustagli, tenente colonnello della Guardia di Finanza e Riccardo Sommariva, vice questore aggiunto della Questura di Venezia. Si esprimerà in 30 giorni, prorogabili ad altri 30. Il prefetto, avuto l’esito degli accertamenti, relazionerà al Ministero dell’Interno per la decisione finale se sarà sciolto per mafia con decreto del Presidente della Repubblica.
Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano La Nuova Venezia.