Si inizierebbe con una unione dei servizi e, in prospettiva, anche una vera fusione tra i due Comuni. Sono quelli di Jesolo ed Eraclea, così vicini geograficamente, ma lontani oggi per identità e cultura. Questi confini devono però essere superati in tutti i sensi. Parola di Nicola Manente, consigliere comunale e capogruppo di maggioranza in Forza Jesolo. È lui a lanciare questa idea che sta suscitando un appassionato dibattito ad esempio nel basso Piave, considerando l’ipotesi tra San Donà, Fossalta, Noventa e Musile di Piave che piace a Confcommercio, con il presidente Angelo Faloppa, e al sindaco di San Donà, Andrea Cereser.
Non c’è solo la fusione di quei quattro Comuni del Piave a sconvolgere potenzialmente il territorio. Le resistenza nel basso Piave sono forti, ma non altrettanto potrebbero essere quelle sul litorale. Eraclea sta vivendo anche un momento difficile, retta ancora dal commissario straordinario, ad un soffio dallo scioglimento per mafia che infine non si è verificato, pur lasciando Eraclea con una profonda ferita.
«Jesolo ed Eraclea sono molto più vicine di quanto sembri», analizza l’iperattivo Manente, giramondo per natura, profondo conoscitore del territorio, «sono due Comuni che hanno molto da condividere in termini di servizi e un giorno molto vicino possono pensare anche a fondersi. Possiamo sviluppare economie di scala, notevoli risparmi di risorse, con polizie locali, servizi sociali, uffici e quant’altro. Ma penso soprattutto al turismo. Abbiamo già una spiaggia praticamente condivisa. Il lembo di sabbia alla laguna del Mort è di competenza di Jesolo, ma di fatto nel territorio di Eraclea. Un’area Sic meravigliosa e dalle potenzialità enormi. Pensiamo all’immagine che potremmo avere con i nostri 15 chilometri di spiaggia più quelli di Eraclea che è una perla. Avremmo quasi 20 chilometri di arenile e una proposta turistica unica per la sua varietà».
«La nostra è una suggestione», aggiunge Manente, «ma certo traccia un percorso per discuterne e iniziare a ragionarci seriamente perché questo può essere il futuro». Da una parte l’antica Equilium, dall’altra Heraclia, così ricche di storia a partire dai Romani fino ad approdare ai Dogi. Eraclea era conosciuta come Melidissa, in greco Meliedes, “luogo dolce come il miele”.
Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano “La Nuova Venezia”
Visione aerea della Laguna del Mort filmata da DAV