Tentato omicidio e porto abusivo d’armi: dovrà rispondere di queste due accuse Giulio M. ventenne di Eraclea accusato di aver colpito con un coltello a serramanico un altro giovane, Umberto Cagiano (nella foto). Uno dei colpi sarebbe potuto essere letale. Era il settembre di due anni fa e l’episodio si era verificato sul parcheggio del Pala Expomar dove era in corso il “Caorle Street and Food Festival”. La colluttazione era scaturita per futili motivi. Ieri mattina davanti al gup di Pordenone, il difensore del giovane eracleense, l’avvocato Giovanni Seno, ha chiesto il giudizio con rito abbreviato (e quindi con lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna) che verrà celebrato il 20 novembre. Nel procedimento si è costituita la vittima dell’accoltellamento con l’avvocato Luciano Striuli per chiedere il risarcimento del danno. Il medico legale nominato dal pubblico ministero come consulente tecnico aveva chiarito che uno dei fendenti che aveva raggiunto Cagiano poteva essere mortale. Il giovane infatti era stato colpito all’altezza della femorale e solo per qualche millimetro la lama non aveva lesionato l’arteria. Gli altri tre fendenti avevano raggiunto Cagiano in punti del corpo non vitali. Lo stesso consulente aveva accertato come il colpo alla gamba era stato dato in verticale, per meglio penetrare nella carne. Nell’udienza preliminare di ieri sono state affrontate anche le posizioni di altri due giovani, entrambi accusati di favoreggiamento personale nei confronti di Giulio M. Uno ha chiesto di essere ammesso alla messa alla prova, un altro invece ha scelto di difendersi in dibattimento.
Scritto da Rubina Bon per il quotidiano La Nuova Venezia.