I familiari di Denis «Chiediamo venga fatta chiarezza»

Non è ancora stata fissata la data dei funerali di Denis Dorigo, il 35enne originario di Eraclea morto in circostanze ancora misteriose nell’incidente stradale alle porte della sua Ponte Crepaldo. «I familiari sono straziati, chiedono solamente di poter sapere la verità su quanto accaduto in quei tragici momenti», spiega Andrea Celio, responsabile di Giesse San Donà, cui i parenti della vittima si sono rivolti «Denis era una persona amichevole e sempre disponibile, con tutti: è impossibile pertanto riuscire a capacitarsi di quanto accaduto. Rimaniamo in attesa di avere dalla Procura, che sta portando avanti le indagini, ulteriori novità in merito agli accertamenti tecnici irripetibili che potrebbe disporre già nei prossimi giorni, nel frattempo abbiamo provveduto a nominare un avvocato fiduciario e periti e tecnici esperti in ricostruzione di investimenti per dare il miglior supporto possibile in questo delicatissimo momento». Non ci sarà autopsia, ma degli accertamenti ed esami che potranno essere utili nella ricostruzione della dinamica che giocoforza dovrà basarsi anche sulla testimonianza dell’autotrasportatore che si è fermato per soccorrere il 35enne dopo l’incidente. Le videocamere del mezzo pesante potrebbero aver registrato qualche particolare importante.

Denis Dorigo, libero professionista nella certificazione di impianti elettrici, si era schiantato contro un platano a Ponte Crepaldo, poco distante dall’abitazione dei genitori. Era stato a una cena con amici perché nonostante il trasferimento a San Giorgio di Livenza, aveva ancora le sue amicizie ad Eraclea. Poco prima, stando alle dichiarazioni di un testimone, avrebbe anche urtato un’auto in sosta in una via del centro. Confuso dopo l’impatto con un platano, avrebbe chiesto un passaggio all’autotrasportatore che si era fermato per sincerarsi delle sue condizioni. Poi non si sa bene come siano andate le cose fino a quando è stato travolto. Potrebbe essere rimasto agganciato al camion che era ripartito, oppure aver commesso una leggerezza appoggiandosi alla partenza del mezzo pesante. Tutti particolari che solo indagini e perizie potranno accertare.

Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano La Nuova Venezia