Aggredito Marco Lo Faro, l’imprenditore di Eraclea è stato picchiato barbaramente da due orientali. E’ successo nel suo ufficio di Ponte Crepaldo dove ha ricevuto due cittadini stranieri residenti nel Padovano che avevano acquistato on line circa 4 mila mascherine protettive al prezzo di 2,80 euro l’una. I due orientali avevano già versato un anticipo ma quando si sono presentati hanno comunicato a Lo Faro l’intenzione di rinunciare all’acquisto. L’imprenditore di Eraclea, che per motivi di lavoro legati alla sua attività di commercio nel pellet è spesso in Austria, aveva acquistato le mascherine oltre confine. Una grossa partita trovata senza troppe difficoltà in quanto in Austria, precisamente in Carinzia, non vi è emergenza da coronavirus tale da indurre tutti i cittadini alla ricerca disperata dei dispositivi protettivi.
Lo faro è dovuto ricorrere alle cure mediche con 10 giorni di prognosi, a causa di graffi e tagli, altre a ecchimosi in varie parti del corpo per il colpi secchi ricevuti con la veemenza di esperti di kung fu. «Sono ancora sconvolto», ha raccontato dopo la denuncia presentata ai carabinieri, «avevo a disposizione queste mascherine acquistate in Austria e i due cinesi mi hanno contattato on line versando subito l’acconto per il successivo acquisto che sarebbe stato perfezionato nel mio ufficio. Quando si sono presentati e hanno detto che avevano rinunciato all’acquisto, senza spiegarne le ragioni, volevano indietro i soldi già versati in acconto. Io ho spiegato loro che quello non era il comportamento corretto e li ho invitati a rivolgersi al mio legale per una eventuale causa in quanto quell’acconto non era più dovuto. La discussione è diventata molto accesa e loro si sono sempre più innervositi nei miei confronti. Quando ho chiesto loro di uscire e lasciarmi in pace, mi sono saltati addosso e mi hanno malmenato senza che potessi difendermi da due persone così violente. Le telecamere di sorveglianza interne hanno filmato tutto e li avevo avvertiti preventivamente».
«Ho presentato denuncia per aggressione, ma anche violazione di domicilio e minacce», aggiunge dopo che si è rivolto ai propri legali, i due avvocati Muzzupappa e Gentilini, «senza contare che i due cinesi arrivavano da Padova e senza motivi urgenti che potessero giustificare la loro presenza a Eraclea, varcando i confini tra le province sulla base delle normative vigenti per l’emergenza coronavirus. Mi risulta che siano andati all’ospedale e, infatti, sottoposti ai controlli».
Articolo tratto dal quotidiano “La Nuova Venezia”