Incinta e costretta a vivere per strada

Incinta e costretta a vivere per strada, l’appello di una donna. «Mi chiamo Linda e vorrei rendere pubblico un problema che mi sta affliggendo ormai da diverse settimane. Recentemente mi sono lasciata con il mio ex compagno e attualmente mi ritrovo a vivere per strada, senza un tetto sopra la testa né un pasto caldo garantito. Tra l’altro, sono incinta quasi al terzo mese e i servizi sociali del consultorio di San Donà di Piave sanno benissimo qual è la mia situazione attuale, ma non fanno nulla per aiutarmi a risolvere i miei problemi. La mia residenza risulta ad Eraclea, in via Revedoli, ma la casa è chiusa perché intanto è stata venduta dalla proprietaria; ovviamente i Servizi sociali del comune di Eraclea conoscono bene le difficoltà cui devo far fronte, ma anche loro non fanno nulla per me. Mi sento completamente abbandonata a me stessa. Sono in lista per una casa popolare, sedicesima in graduatoria, ma non si sa quando me la daranno. Inoltre in questi giorni ho preso l’influenza, con febbre alta, e i miei genitori rifiutano di accogliermi in casa. E in ospedale non possono tenermi. Il figlio che ho in arrivo è il secondo. La prima l’ho partorita tre mesi fa. Quando ero incinta della mia bambina, mi avevano proposto una casa famiglia ma il mio ex compagno si era opposto perché voleva stare con noi. Ora lui se n’è andato da tre settimane ormai, ma nessuno al mondo sta facendo nulla per aiutarmi. Io, se dormo fuori con il freddo e ora anche con l’influenza, rischio solo la vita. E rischia la vita anche il bambino che ho in grembo. Vi pare giusto che i Servizi sociali, che sulla carta dovrebbero aiutare le persone in difficoltà, se ne freghino e una persona debba rimetterci la propria vita per il loro menefreghismo?».