La Febbre del Nilo è arrivata anche in zona. Una donna di 50 anni, che abita nel Veneto orientale e che aveva trascorso una vacanza ad Eraclea, è stata ricoverata nell’unità di Malattie infettive dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso per una meningo-encefalite causata dal virus diffuso dalle zanzare, dove si trova in condizioni molto critiche. Nell’elenco dei sintomi causati dal virus troviamo: febbre, forte mal di testa, encefalite, meningite, debolezza e paralisi flaccida, problemi gastrointestinali, vomito, disorientamento.
La certezza matematica arriverà oggi, ma già ieri pomeriggio i medici non avevano dubbi. Le condizioni cliniche della donna sono precarie. Il rischio più grosso è che la 50enne possa riportare danni neurologici permanenti. L’equipe guidata dal primario, Pier Giorgio Scotton, ha già avviato la terapia di supporto e le prossime ore saranno fondamentali. Si tratta del quarto caso di West Nile in provincia di Venezia. La donna ha trascorso nelle ultime settimane un periodo di vacanza nella zona di Eraclea. E’ possibile, ma non scontato, che il contagio si avvenuto lungo il litorale. Proprio alla luce di questo, adesso il servizio di sanità pubblica sta valutando se ordinare una nuova disinfestazione contro le zanzare in quella zona dopo l’allarme già lanciato nei giorni scorsi tra Jesolo, Ceggia e Caorle.
Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, getta acqua sul fuoco cercando di frenare facili allarmismi: «La situazione legata alla presenza in alcune parti del Veneto di focolai di zanzare portatrici del West Nile non desta allarme. Si tratta di un fenomeno che si presenta da anni a ogni estate, favorito dal clima caldo e umido. La rete di monitoraggio, i controlli e gli interventi in caso di necessità sono tutti attivati».
Scritto da Mauro Favaro e Luisa Giantin per il quotidiano “Il Gazzettino“