Italo Trevisiol non è un volto nuovo dello scenario politico locale di Eraclea, ha infatti partecipato a varie tornate delle elezioni amministrative. Vicino al PD, è stato vicesindaco della giunta Talon. In occasione delle prossime elezioni che porteranno una nuova amministrazione comunale ad Eraclea, Trevisiol lancia l’idea «Presentiamo un’unica lista tutti insieme». La sua proposta è quella di riunire tutte le forze politiche attorno a un tavolo. Una richiesta insolita per una cittadina politicamente litigiosa, che adesso deve però uscire dall’incubo dell’inchiesta sulla criminalità organizzata e ricostruire la fiducia dei cittadini. Finora l’appello pare caduto sonoramente nel vuoto. «Gli ultimi due mesi di febbraio», ricorda, «quello dello scorso anno e quello dell’anno in corso, seppur in maniera diversa hanno segnato la nostra comunità. Il primo per l’indagine della mafia e la conseguente caduta dell’amministrazione, il secondo con l’epidemia del Coronavirus che ancora condiziona il nostro vivere. La comunità sarà chiamata a un appuntamento elettorale cruciale. Dovrà affrontare una grande e difficile sfida».
«Da dove ripartire?», si chiede Trevisiol, «sicuramente lasciandoci tutto alle spalle. Con questo non voglio dire che il problema mafia va sottovalutato, anzi forti del passato l’attenzione deve rimanere prioritaria, ma ora il dialogo non deve avere quelle fondamenta e alimentare ancora polemiche. Pur riconoscendo forse la follia di una tale idea, vedrei opportuna la costituzione di una sola lista. Non più etichette partitiche, anche perché nella nostra realtà pochi sono iscritti a tali gruppi, ma persone che dialoghino tra loro, pur nel rispetto dei propri principi, per ridare lustro e credibilità a una comunità scossa. Le grandi sfide si vincono affrontandole a testa bassa, rimboccandosi le maniche e con il duro lavoro». «È una sfida che potrebbe nascere e morire presto», conclude, «ma se ognuno facesse uno o più passi indietro, sacrificando anche velleità personali, per ritornare alla linea di partenza, forse il sogno potrebbe diventare realtà».