Oggi sarà discussa l’istanza di Riesame presentata dall’avvocato Emanuele Fragasso per il sindaco dimissionario Mirco Mestre, accusato di voto di scambio politico-mafioso e detenuto a Tolmezzo. «Nessun accordo preliminare o successivo alle elezioni per lo scambio di voti con i Casalesi », aveva sostenuto Mestre davanti al gip di Udine nell’udienza di garanzia dopo l’arresto. Nel fine settimana, il sindaco dimissionario ha voluto parlare anche con il sostituto procuratore che sta conducendo le indagini. Al magistrato avrebbe sostanzialmente confermato quanto già detto al giudice friulano, ribadendo l’assenza di ogni accordo e, quindi, la correttezza della sua elezione. Per l’accusa, invece, i voti (circa un centinaio) garantiti dai Casalesi erano stati fondamentali per vincere le amministrative del 2016. Per consentire agli indagati che lo vorranno di presenziare all’udienza, parte della discussione al Riesame di oggi si svolgerà in aula bunker dove c’è la videoconferenza. Tra le altre posizioni che in giornata saranno al vaglio del Riesame quelle dell’imprenditore Samuele Faè (parte civile nel processo al broker Gaiatto), del poliziotto Moreno Pasqual e di Emanuele Zamuner, per l’accusa il tramite tra il sindaco e il boss. Domani toccherà tra gli altri ad Adriano Donadio, figlio del boss, e al bancario Denis Poles. Hanno rinunciato al Riesame Daria Poles (destinataria dell’obbligo di dimora) e Christian Sgnaolin, considerato dagli inquirenti uno dei sodali più fedeli di “zio Luciano”. Quest’ultimo è stato portato a Venezia da Roma, dov’è detenuto, su sua richiesta.
Scritto da Rubina Bon per il quotidiano La Nuova Venezia.