«Attendiamo con fiducia di conoscere l’esito delle indagini». Eraclea aspetta di conoscere Il proprio destino. Quello che verrà sancito dalla commissione di indagine ministeriale, che continuerà a indagare tra gli uffici del Comune fino al prossimo giovedì 7 novembre. Al lavoro dallo scorso maggio, la commissione è arrivata alle battute finale del suo lavoro. Un’attività certosina, durante la quale sono stati passati al setaccio gli ultimi vent’anni di amministrazione, vagliando ogni singolo documento, sia della giunta che del Consiglio comunale. Il prefetto avrà poi a disposizione 45 giorni per preparare la relazione finale da inviare al Ministero dell’Interno. Sulla base dei riscontri ottenuti, al Presidente della Repubblica spetterà poi la decisione finale, quella di sciogliere o meno il Comune per mafia. E sarebbe la prima volta per il Veneto. Con l’aggravante del rinvio delle elezioni amministrative. «Ad una settimana dalla conclusione delle indagini commenta l’ex sindaco Giorgio Talon non possiamo che attendere fiduciosi l’esito delle indagini e la decisione del Presidente. Stiamo parlando di una commissione che ha avuto pieni poteri, che ha analizzato ogni tipo di documento e fatto tutte le domande che dovevano essere fatte. Sicuramente verrà fatta chiarezza, stabilendo una volta per tutte se ci siano stati legami con la criminalità organizzata nel palazzo comunale. Attendiamola decisione per la metà di dicembre, al massimo per i primi giorni del nuovo anno». E dopo il terremoto giudiziario che lo scorso 19 febbraio ha travolto il Comune, con l’arresto dell’ex sindaco Mirco Mestre (ai domiciliari dallo scorso 6 giugno), assieme a quello di altre 49 persone, a ribadire l’estraneità del Comune a collegamenti mafiosi è l’ex capogruppo di maggioranza. Luca Zerbini. «Tutti stiamo aspettando l’esito delle indagini dice la commissione saprà fare chiarezza e continuiamo ad essere convinti che le indagini confermeranno che il Municipio è pulito». Zerbini ribadisce la solidarietà all’ex primo cittadino Mirco Mestre nei confronti del quale a febbraio un gruppo di cittadini e imprenditori aveva raccolto più di 500 firme di sostegno. «Anche a distanza di mesi non è venuta meno la vicinanza nei suoi confronti ribadisce Zerbini il nostro gruppo non ha scaricato nessuno».
Scritto da Giuseppe Babbo per il quotidiano “Il Gazzettino“