«Intervenire il prima possibile per salvare la spiaggia del Mort». È l’appello lanciato da Danilo Biondi, capogruppo della lista Vivere Eraclea, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo nella spiaggia del Mort per verificare personale le conseguenze provocate dall’ultima mareggiata. Decisamente preoccupante la situazione riscontrata. La forza delle onde ha infatti fatto collassare in almeno quattro punti i gradoni in cemento che separano la spiaggia dalla pineta. E ora il rischio concreto è che di fronte a mareggiate più sostenute rispetto a quella della scorsa settimana, il mare superi le barriere in cemento per penetrare in laguna. Un’eventualità che rischierebbe di provocare ingenti danni ambientati a questo suggestivo tratto di spiaggia, ovvero un litorale sospeso tra i comuni di Eraclea e Jesolo, tutelato da precise norme europee.
«Vista la volontà delle due amministrazioni comunali spiega Biondi a collaborare per individuare una collaborazione per garantire una nuova e migliore tutela dell’area, ho voluto controllare personalmente le conseguenze delle ultime mareggiate». Sconfortanti i riscontri raccolti. «Le onde del mare mosso prosegue il capogruppo della lista di opposizione – hanno fatto collassare in almeno quattro zone diverse i gradoni in cemento. Addirittura in alcuni punti il cemento è crollato di oltre un metro. E’ situazione preoccupante, il mare nell’ultima mareggiata, considerati i detriti depositati sulla sabbia, ha già superato il cemento arrivando sulle dune. Con una mareggiata più potente si rischiano danni peggiori, il mare non trovando più le barriere in cemento, può spingersi fino alla laguna e alla pineta, con il pericolo di causare pesanti conseguenze, compresa quella di perdere un importane patrimonio ambientale». Da ciò l’appello lanciato alle due amministrazioni comunali, tenendo conto che la spiaggia del Mort si trova fisicamente nel territorio di Eraclea mare ma rientra in quello di Jesolo.
«Fa piacere è ancora Biondi a parlare che i due enti si stiano confrontando per capire come gestire quest’area e che tipo di interventi fare per la manutenzione e la pulizia, ora però serve una presa di coscienza della criticità esistente, per la quale è indispensabile intervenire il prima possibile individuando un adeguato intervento di messa in sicurezza e ripristino delle dighe. Oltretutto rischiamo di dover studiare un’opera alquanto impegnativa visti i danni registrati tra i gradoni. Tuttavia se non ci sarà un intervento immediato, temo che nel prossimo futuro qui non ci sarà più nulla da gestire e controllare».
Tra i possibili interventi il capogruppo di Vivere Eraclea suggerisce la possibilità di avviare una ripopolamento delle dune naturali come sta accadendo nel tratto di arenile vicino alla foce del Piave, grazie ad un progetto regionale: «In quel punto non ci sono criticità prosegue Biondi e le dune sembrano resistere alla furia del mare, forse questa può essere la strada giusta». L’ultimo appello è quello per una gestione consapevole di questo tratto di costa, una zona frequentata anche da scambisti e guardoni, anche se queste situazioni sembrano essersi ridimensionate rispetto al passato. «Una volta messa in sicurezza conclude il capogruppo di opposizione va individuata una gestione consapevole e sostenibile, lontana dalle masse e che riesca a garantire la giusta sorveglianza per un turismo che sia davvero a misura ambientale, evitando così degrado e ritrovi senza regole».
Scritto da Giuseppe Babbo per il quotidiano “Il Gazzettino“