Mauro Pizzuto, operatore turistico a Eraclea, è stato tirato in ballo dall’ex sindaco, sentito a sommarie informazioni nelle indagini su infiltrazioni della camorra a Eraclea. E Talon ha fatto anche il nome della moglie di Pizzuto, Monica Boso. Pizzuto e la moglie però contestano le dichiarazioni dell’ex sindaco. «Io ho partecipato a un bando con una mia società regolare» spiega Pizzuto «per un nuovo settore della spiaggia, oltre a quello che gestivo già. E avevo vinto la gara, perché ero il secondo dopo quello che se lo era inizialmente aggiudicato, ma senza avere i requisiti. Io avevo dunque vinto a tutti gli effetti, anche se l’amministrazione Talon aveva fatto di tutto per poi escludermi. Per quella esclusione ho presentato un esposto alla guardia di finanza di San Donà. E non ho mai detto che Talon era un camorrista. Lui con certe affermazioni ha gettato fango su molte persone e le conclusioni non le deve trarre lui, ma la magistratura».
Monica Boso, moglie di Pizzuto, è intervenuta a sua volta per fare presente di essere «dipendente del Comune dal 2001, ho sempre svolto con diligenza e onestà il mio lavoro, sono stata anche delegata sindacale. Non ho mai avuto procedimenti disciplinari né procedimenti giudiziari, non sono indagata. Il mio nome è stato utilizzato per infangarmi e sono stata offesa nella mia persona e moralità, umiliata per nulla, del tutto estranea alle vicende riportate».
Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano La Nuova Venezia.