Uno solo per motivi di salute. L’altro perché ha dimostrato che nel periodo in cui era accusato di aver organizzato un’estorsione era in carcere. L’imprenditore Graziano Poles e Giuseppe Mirizzi sono i primi due arrestati della maxi-operazione sulla camorra del Veneto Orientale a essere scarcerati dal gip Marta Paccagnella, su istanza dello stesso pm Roberto Terzo. Poles è malato, tanto che il gip che l’ha sentito per rogatoria ha dovuto sospendere l’interrogatorio: la Dda lo accusa soprattutto di aver fatto fallire una serie di società dopo averle svuotate a favore del clan casalese guidato dal boss Luciano Donadio. Mirizzi, difeso dall’avvocato Giuseppe Muzzupappa, aveva invece dichiarato che a febbraio 2016 era in carcere e non si può dire con certezza se sia stato lui a mandare la moglie Elena Norha Valencia (ai domiciliari) da Donadio per gestire un recupero crediti. Ieri sono poi state sentite le ultime persone destinatarie di misura, tra cui l’avvocato Emanuele Pavan, sospeso per un anno dalla professione con l’accusa di aver minacciato un imprenditore per non farlo partecipare a un’asta. Accuse che Pavan, affiancato dall’avvocato Marino De Franceschi, ha rispedito al mittente: «Ha ribadito la sua estraneità – dice il legale – ha spiegato di aver avuto solo un ruolo professionale e di non conoscere praticamente nessuna delle persone citate. Non ha minacciato nessuno». Nei prossimi giorni sicuramente tanti faranno ricorso al tribunale del riesame. Nel frattempo ad Eraclea la maggioranza resta compatta attorno al vicesindaco Graziano Teso, ora sindaco ad interim, ma anche lui indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. «Abbiamo convocato il consiglio comunale prima di questa manifestazione – spiega Teso – in quella sede istituzionale, aperta a tutti, verrà esposto ciò di cui siamo a conoscenza. Da quando a Eraclea sono arrivati i Donadio si sono alternate 4 amministrazioni comunali. Nessuna di esse è stata scalfita da quello che leggiamo oggi». E’ probabile che la maggioranza non scenderà in piazza anche se Teso spiega di non aver ancora deciso. Il Consiglio dovrebbe essere il 7 marzo. I 5 consiglieri di opposizione si dimetteranno in blocco.
Scritto da Alberto Zorzi per il quotidiano Corriere del Veneto