Sul futuro amministrativo la cittadinanza di Eraclea è preoccupata

Il conto alla rovescia si può dire iniziato verso il destino sempre più incerto di Eraclea. Perché entro Natale il Prefetto Vittorio Zappalorto avrà preso la sua decisione sul futuro di Eraclea che potrebbe essere il primo Comune del Veneto a essere sciolto per mafia. Il Prefetto relazionerà al Ministro dell’Interno e al Consiglio dei Ministri entro Natale. L’eventuale scioglimento avverrà con decreto del Presidente della Repubblica. La chiusura delle indagini della Procura antimafia sta rivelando intanto sempre nuovi scenari e intrecci tra mafia e politica per ora inspiegabili. Anche le prime indiscrezioni sulle indagini della commissione di Accesso in Comune a Eraclea per mesi, dopo aver rivelato una certa omertà del personale, sembrano non deporre a favore del Comune. Ma la tensione sale di giorno in giorno nell’apprendere i contenuti delle intercettazioni raccolte nelle migliaia di pagine dell’inchiesta della Procura e la Dda. Per la comunità di Eraclea questi sono colpi durissimi, anche se la vita va avanti e anche il commissario prefettizio, dottor Giuseppe Vivola (nella foto), sta cercando di non bloccare la macchina dell’amministrazione. Sono stati firmati contratti per 4 milioni di euro in opere e strade che lasciano ben sperare per il futuro. Se il Comune di Eraclea sarà infine sciolto, le elezioni comunali saranno rinviate non più al 2020, scadenza naturale, ma all’anno successivo e quindi bisognerà abituarsi alla presenza del commissario. Ecco perché i cittadini sono preoccupati e ogni giorno guardano a Ca’ Manetti chiedendosi come andrà a finire.

Articolo tratto dal quotidiano La Nuova Venezia.