La tassa di soggiorno rappresenta il tesoretto del turismo, i comuni del litorale veneziano infatti incassano 50 milioni di euro. A fare la parte del leone è ovviamente Venezia con 34 milioni, mentre Eraclea Mare, in qualità di spiaggia più piccola della costa veneziana che raggiunge il mezzo milione di presenze, l’incasso si ferma a quota 200 mila Euro. Molto meno delle altri grandi spiagge confinanti, Jesolo a ovest e Caorle a est del piccolo litorale eracleense di poco più di un chilometro. La tassa di soggiorno garantisce in proporzione alle presenze un introito di 200 mila euro, sicuramente pochi se li confrontiamo con quanto incassa le vicine Caorle, 2 milioni e 400 mila e Jesolo 6 milioni di euro. Ad incidere sull’incasso di Eraclea il fatto che molti degli ospiti della località sono pendolari che provengono da tutto il Veneto. Quella di Eracle Mare rappresenta comunque una cifra ragguardevole per una località turistica che non ha le stesse pretese di Jesolo piuttosto che di Bibione e che ha come obiettivo la conservazione del paesaggio incontaminato. L’imposta di soggiorno è impiegata per la promozione della località che si caratterizza per la rigogliosa pineta, l’attrazione verso un turismo familiare che ama il verde, le spiagge spaziose e senza confusione. Tanti gli eventi finanziati con l’imposta di soggiorno, in prevalenza mercatini, appuntamenti enogastronomici e qualche concerto. Una parte dell’imposta è stata poi destinata anche al ripascimento nella lotta eterna contro l’erosione marina.
Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano La Nuova Venezia.