Dopo il pranzo di Natale, la camporella al Mort. Meglio se in gruppo e lontano da occhi indiscreti. Altro che “pausa” invernale, la spiaggia del Mort continua ad essere presa d’assalto da gruppi di esibizionisti e coppie scambiste in cerca di avventure sessuali. Per questo nei giorni scorsi alcuni visitatori, comprese alcune ignare famiglie che volevano solo ammirare la natura e magari fotografare il suggestivo tramonto sul mare, sono stati allontanati bruscamente dagli scambisti. In alcuni casi perfino tra insulti, minacce e foto alle targhe delle macchine. C’è insomma un clima di tensione crescente, sollevato da parte di chi cerca rapporti sessuali e non tollera alcuna intromissione. Anche in questi giorni di festa, quando la disponibilità di tempo libero aumenta e di conseguenza pure la frequentazione al Mort. Favorita anche dalle temperature miti, che non rappresentano un ostacolo per amplessi a cielo aperto tra la vegetazione della pineta o sui gradoni della spiaggia.
«Il problema – riferisce un residente di Eraclea – è che ormai la laguna del Mort è frequentata da “depravati” in ogni momento dell’anno. Personalmente sono appassionato di fotografia: nei giorni scorsi volevo fare delle foto al tramonto nella zona della spiaggia ma alcuni “personaggi” appena hanno visto la mia macchina fotografica mi hanno allontanato in malo modo. Addirittura insultandomi e minacciando di fotografare la targa dell’auto: mi sono allontanato per paura di ritorsioni». Ma questo è solo l’ultimo di una serie di episodi avvenuti negli ultimi giorni, perché tra “vedette”, pedinamenti e approcci decisamente inopportuni, più di qualcuno ha rinunciato alla visita nella zona del Mort.
«I problemi iniziano subito dopo il parcheggio – prosegue il residente – appena metti piede nella pineta, subito scattano i tentativi di avvicinamento dalle “vedette”, e quando capiscono che non sei interessato ad alcun rapporto scattano gli insulti. Occorre mantenere alta l’attenzione anche in questo periodo dell’anno, soprattutto per evitare che la laguna del Mort diventi terra di nessuno tra degrado, rifiuti e scene di sesso». Tecnicamente questo arenile rientra nella spiaggia di Eraclea Mare dalla quale si accede a piedi, ma per la legge fa parte del territorio rivierasco di Jesolo. Per questo, la scorsa estate, il Comune jesolano aveva predisposto dei controlli che hanno permesso di limitare certi episodi e di abbattere le baracche in legno utilizzate come alcove. «Predisporremo, nella nostra zona di competenza – anticipa il sindaco Valerio Zoggia – altre attività di questo tipo. Anzi, se chi è stato costretto ad allontanarsi dalla laguna del Mort in questi ultimi giorni ci farà delle segnalazioni, anche attraverso il sito istituzionale del Comune, predisporremo degli ulteriori controlli già nei prossimi giorni».
Scritto da Giuseppe Babbo per il quotidiano “Il Gazzettino“