Tre mega eventi da tutto esaurito a Stretti di Eraclea. Ben 5 mila persone, mai vista prima tanta gente nella frazione, con Baccoxbacco eventi che ha organizzato tre giorni di spettacoli con ospiti di primo livello all’omonimo caffè. D.j. di fama internazionale e Johnson Righeira con un grande ritorno, assieme alla band BaccoxBacco. Queste sono le note positive per la band musicale, attiva dal 2005, che propone disco revival anni 60-70-80 nel corso di serate coinvolgenti. C’è da considerare però anche il rovescio della medaglia perchè l’omonimo locale situato a Stretti di Eraclea è finito sotto accusa in quanto troppo rumoroso nel corso delle tre serate organizzate in via Cadorna. I residenti si ribellano agli eventi dei BaccoxBacco, la live band che ha preso in gestione l’omonimo locale. Lo scorso fine settimana hanno organizzato una tre giorni con tanto di palco sul parcheggio. E alcuni abitanti hanno chiamato i carabinieri. La musica è stata abbassata, ma non le polemiche che rischiano di arrivare tra i banchi del Consiglio comunale, dove l’opposizione sta per preparare un’interrogazione. «Non si dorme quando ci sono i concerti», protestano i residenti, «qualcuno deve prendere delle misure». Si scontrano due realtà: da una parte, famiglie e anziani che rivendicano il diritto alla tranquillità, dall’altra i giovani che vorrebbero un punto dove ballare e divertirsi. In mezzo c’è la band che sta riscuotendo successo con la sua musica e i suoi eventi, difesa a spada tratta sui social dai suoi beniamini che sottolineano l’importanza di animare la zona e trattenere i giovani che così non salgono in auto per raggiungere altri locali. E Michele Turchetto, voce dei BaccoxBacco, lancia un annuncio inatteso: «Abbiamo un seguito importante di giovani e adulti, siamo anche disposti a candidarci alle prossime elezioni di Eraclea, perché vediamo che anche in queste proteste c’è tanta politica di mezzo contro il Comune ». «Non vogliamo disturbare nessuno», spiega, «ma certo il locale funziona, agli eventi arrivano tanti ragazzi e forse abbiamo creato disturbo. Ce ne scusiamo. Ma siamo certi anche di non aver esagerato e subito abbiamo abbassato il volume quando richiesto. La frazione può trarre beneficio dalle nostre iniziative, perché qui si ascolta musica e senza eccessi»
Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano La Nuova Venezia.