Eraclea a rischio alluvione, Lega e comitato cittadini lanciano l’ allarme

Eraclea a rischio alluvione, Lega e comitato cittadini lanciano l’ allarme. I cittadini residenti tra via Toti e Melidissa chiedono che il Comune acceleri l’approvazione del piano delle acque. In queste strade, in caso di pioggia, il rischio è sempre quello di un completo allagamento. Per questo il comitato insiste e chiede che il problema sia risolto una volta per tutte. Qualche anno fa l’intera zona era finita sott’acqua ed emerse anche un problema di tubature insufficienti. Il Piano delle Acque è uno strumento previsto dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp) approvato dalla Regione. I contenuti principali sono integrare le analisi relative all’assetto del suolo con quelle di carattere idraulico e in particolare della rete idrografica minore, acquisire il rilievo completo della rete idraulica di prima raccolta delle acque di pioggia a servizio delle aree già urbanizzate, individuare la rete scolante costituita da fiumi e corsi d’acqua di esclusiva competenza regionale, da corsi d’acqua in gestione ai Consorzi di bonifica, da corsi d’acqua in gestione ad altri soggetti pubblici, da condotte principali della rete comunale per le acque bianche o miste. La Lega si è interessata con il segretario Giovanni Burato. Ed è stata presentata un’interpellanza. «Il piano», sostiene la Lega, «è fondamentale per l’analisi delle reti di scolo esistenti ed evitare veri e propri fenomeni di danno ambientale. È fondamentale per la risoluzione delle problematiche di criticità idraulica di Eraclea al fine di scongiurare eventi come quello accaduto nel settembre 2010. Ed è necessario per il futuro sviluppo di Eraclea. Buona parte delle criticità nella rete esistente derivano dalla tipologia di scarico che è di tipo misto. Eraclea a rischio alluvione, Lega e comitato cittadini lanciano l' allarmeAlcune delle nuove aree di espansione quali via Boccaccio, Via Gioberti, Via Petrarca e Via Toti, hanno incrementato il rischio idraulico in quanto costruite su aree a forte depressione e a difficile scolo naturale».
Scritto da Giovanni Cagnassi

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