Il fratello della vittima: «l’investitore dica la verità»

«Al guidatore chiedo solo di dire tutta la verità, di spiegare cosa è successo durante l’incidente». Le parole sono quelle di Luca, il fratello di Mauro Meneghel, 57 anni, sabato pomeriggio travolto e ucciso da una Volkswagen Golf, mentre camminava a Torre di Fine, frazione di Eraclea, lungo il Revedoli, appena dopo l’incrocio con via Macchiavelli. Alla guida dell’auto c’era un 24enne di Caorle, R.R. Dopo l’impatto il giovane prima si è dileguato e poi, pentito, è tornato indietro. Nei suoi confronti sono stati contestati i reati di omissione di soccorso e omicidio stradale; poco dopo il magistrato di turno ha disposto nei suoi confronti anche l’arresto per omicidio stradale aggravato ed è stato posto ai domiciliari nella sua abitazione, a Caorle, in attesa di essere ascoltato dall’autorità giudiziaria. E’ risultato positivo all’alcoltest con un valore di quasi il doppio di quanto consentito dalla legge (0,5 g/litro).

«Il ragazzo dica cosa è successo – sottolinea l’uomo – spieghi ai carabinieri cosa è accaduto al momento dell’incidente, non ho altro da dirgli». Originario di Eraclea, Mauro era residente a Caorle, al civico 9 di via Camozzo, dove viveva con la moglie Paola e la figlia Giada. Spesso però si recava a Torre di Fine, dove vivono anche la sorella Vania e il fratello Luca ed il papà Narciso, per prendersi cura dell’anziano genitore. La mamma è ospite al centro Iris della casa di riposo Monumento ai Caduti di San Donà. Proprio come aveva fatto sabato scorso, concedendosi la solita passeggiata prima di tornare a casa. «Gli piaceva passeggiare – aggiunge il fratello Luca – era conosciuto da tutti per questa sua passione, ma lui era una persona splendida e molto generosa, era anche impegnato come volontario nell’organizzazione della sagra di San Giorgio». Non a caso la tragica notizia ha suscitato un grande dolore sia a Carole che a Torre di Fine.

Sul luogo dell’incidente è arrivato anche don Mirco Pasini, il parroco di Torre di Fine, che ha dato la benedizione al defunto mentre durante la messa di sabato sera ha ricordato il 57enne assieme ai fedeli con una preghiera. «E’ una tragedia che ha sconvolto tutta la comunità – dice il parroco – Mauro era molto conosciuto perché tornare spesso nella casa paterna per assistere il padre. Era una persona buona e generosa, il nostro pensiero è per la sua famiglia». Ma non mancano i riferimenti a chi guidava l’auto. «E’ tornato indietro per dire che è stato lui – dice ancora il parroco – e questo gli va riconosciuto. Molti fedeli hanno parlato di tragedia annunciata, perché in quella strada le auto corrono troppo. Io dico che prima di mettersi alla guida bisogna farlo consapevolmente e con prudenza, altrimenti ci si trasforma in “bombe”, come è accaduto sabato». La data dei funerali non è ancora stata fissata.

Scritto da Giuseppe Babbo per il quotidiano “Il Gazzettino