Maxi-processo riguardante la presenza dei Casalesi ad Eraclea, il primo appuntamento è fissato per il 26 febbraio e coinvolgerà quegli imputati che hanno scelto il rito abbreviato, che dà diritto allo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Ad occuparsene sarà la giudice Michela Rizzi, designata d’ufficio dal presidente del Tribunale, Salvatore Laganà, dopo che l’interpello – alla ricerca di giudici volontari – si è chiuso senza candidature. Il nodo del giudice che non c’era è nato con il fatto che tutti i magistrati dell’ufficio Gip/Gup di Venezia risultano incompatibili perché ognuno di loro, nel corso delle lunghe indagini sulla Camorra a Eraclea, si è occupato di qualche atto d’indagine, dalle proroghe delle intercettazioni alle misure cautelari. Non essendoci altre alternative il presidente del Tribunale ha dovuto quindi firmare la designazione d’ufficio. Tra coloro che hanno scelto il rito abbreviato ci sono figure importanti dell’inchiesta come l’ex sindaco e vicesindaco di Eraclea, Graziano Teso, accusato di concorso esterno all’associazione mafiosa. Per la procura è l’uomo che avrebbe garantito la copertura amministrativa degli affari del boss Luciano Donadio. Teso, difeso dall’avvocato Daniele Grasso, si è sempre detto innocente e nella fase delle udienze preliminari ha depositato una serie di atti amministrativi per dimostrare la correttezza del suo operato. L’appuntamento con il tribunale per l’ex sindaco di Eraclea, Mirco Mestre, è invece fissato per il 21 maggio. Mestre ha scelto il rito immediato, che permette di saltare la fase delle udienze preliminari, ed è probabile che la sua posizione venga accorpata a quella degli altri 45 imputati che due giorni fa sono stati rinviati a processo dal Gup Andrea Battistuzzi. La prima udienza del dibattimento è fissata per l’11 giugno.
Scritto da Francesco Furlan per il quotidiano “La Nuova Venezia”