Siamo preoccupati per il futuro del distretto sanitario ad Eraclea

«Siamo preoccupati per il futuro del distretto sanitario ad Eraclea: anno dopo anno c’è la volontà di eliminare dei servizi, come accaduto in questi giorni con il trasferimento delle vaccinazioni pediatriche». Grande partecipazione giovedì sera nella sala consiliare di Ca’ Manetti, per l’incontro organizzato dal comitato per la difesa dei servizi del distretto sanitario per discutere del futuro del distretto dopo il trasferimento, all’ospedale di San Donà, del servizio legato alle vaccinazioni pediatriche. Una scelta legata a motivi di sicurezza e di praticità come è stato spiegato dalla stessa Ulss4 ma che non convince cittadini e associazioni pronti ad avviare una mobilitazione per difendere il distretto. «Temiamo che questo trasferimento sia il primo passo per togliere altri servizi e arrivare alla chiusura del distretto – ha detto la portavoce del comitato, Giuseppina Furlan – in passato, di fronte all’ipotesi di chiudere il “Cup” abbiamo fatto una precisa battaglia, ora l’Amministrazione comunale ha accolto questa scelta nel silenzio. Noi tra l’altro non siamo nemmeno stati interpellati, siamo stati informati a decisione assunta, ci aspettavamo una maggiore attenzione dallo stesso Comune. Con le altre associazioni siamo pronti a fare un fronte unico». «Chiudere il distretto sarebbe gravissimo – ha aggiunto Rosanna Pasqual, presidente dell’Auser – perché si creerebbero numerosi disagi, soprattutto a quei cittadini che abitano nelle frazioni». Alla serata ha partecipato anche Angelo Zanella, Siamo preoccupati per il futuro del distretto sanitario ad Eracleaconsigliere comunale di Cavallino-Treporti che ha parlato delle preoccupazioni presenti nel suo Comune per il trasferimento verso l’Ulss del Veneto Orientale. Si sono poi susseguiti gli interventi dei rappresentanti sindacali e di Paolo Rizzante, presidente del tribunale del malato, che hanno evidenziato la difficoltà nel relazionarsi con l’Azienda sanitaria e la criticità legate ai tempi di attesa.

(Articolo tratto dal quotidiano: Il Gazzettino

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