La pioggia ha allagato i 260 ettari di Valle Ossi, 90 dei quali ospiteranno il villaggio turistico rurale che cambierà il destino turistico di Eraclea. Un po’ in sordina, per la zona verde i lavori sono già iniziati. Le ruspe stanno completando lo spianamento per la messa a dimora di migliaia di piante già pronte. Poi sarà la volta delle opere in cemento, il recupero degli stabili, non prima della prossima primavera. Se tutto andrà bene, il villaggio potrà essere pronto per l’estate del 2021. Ma l’inchiesta sulla mafia a Eraclea mette sempre una certa tensione, soprattutto quando si parla di opere così importanti. È un progetto che in realtà non è finito dentro la vasta inchiesta sui casalesi e la mafia a Eraclea, ma l’attenzione è sempre alta perché si tratta di uno degli ultimi atti davvero importanti della giunta, poi caduta, di Mirco Mestre, arrestato nell’ambito della inchiesta della Procura antimafia di Venezia.
Un progetto fortemente voluto dall’ex vicesindaco Graziano Teso, lui stesso indagato. L’attenzione è alta perché l’impatto di questo progetto sarà notevole sul territorio viste le 14 mila presenze giornaliere previste nel villaggio, quando Eraclea ha poco più di 12 mila residenti. Il progetto di Valle Ossi è stato adottato per quanto riguarda la variante, dalla giunta Mestre-Teso poi passato in commissione regionale per la Via, valutazione di impatto ambientale, e adesso tornerà in Comune per essere approvata definitivamente dal Commissario prefettizio in luogo dell’amministrazione comunale caduta. Valle Ossi risulta di proprietà del fondo Copernico, gestito della Sgr Numeria che si è accordata con la società toscana Human Company la quale realizzerà il villaggio-campeggio da 14 mila presenze giornaliere. Numeria risultava finanziata tra gli altri da Veneto Banca, anche se oggi non è chiaro esattamente chi siano i componenti del fondo. Il progetto prevede un villaggio turistico rurale con un investimento da 100 milioni di euro per questo Human Company che vuole realizzare un villaggio turistico rurale con basso impatto, pochi metri cubi, attività legate alla tradizione rurale del territorio. Un campeggio all’aria aperta al posto della mega darsena prevista un tempo, delle migliaia di metri cubi che si volevano insediare trent’anni fa. Ma anche una valanga di presenze alla luce di una spiaggia che adesso non c’è più, mangiata dalle mareggiate per quasi 200 mila metri cubi. Un litorale devastato, che oltretutto è di competenza del Comune di Jesolo che si ferma però alla spiaggia, lasciando poi a Eraclea la competenza su Valle Ossi. Dopo la pioggia di questi giorni, le ruspe della impresa Boem torneranno in azione. Intanto Valle Ossi è ancora placida e silenziosa, anche se per poco.
Articolo tratto dal quotidiano La Nuova Venezia.