La smentita dell’ex Prefetto Cuttaia sulla vicenda profughi ad Eraclea Mare

L'ex Prefetto Cuttaia smentisce Fuso sulla vicenda profughiL’ex Prefetto Cuttaia smentisce S. F. sulla vicenda profughi. Domenico Cuttaia, ora Commissario Straordinario del Governo per le iniziative antiracket, è stato Prefetto di Venezia e ha gestito l’emergenza profughi fino al 2016 è stato tirato in ballo da S. F., imprenditore trevigiano, che per conto della cooperativa Solaris nel 2015, gestiva un gruppo di migranti alloggiati in un Residence di Eraclea Mare. «Io con quel signore manco ci ho parlato. L’ho visto una volta, forse due, i rapporti li tenevo esclusivamente con i rappresentanti della cooperativa Solaris» afferma Cuttaia e di seguito aggiunge «Quel signore dice una marea di sciocchezze. Il nostro operato è stato trasparente fin dall’arrivo del primo profugo in quegli appartamenti turistici. Inizialmente a Eraclea dovevano arrivare molti più profughi anche perché il Comune aveva messo a disposizione una sua struttura. Successivamente c’è stata un’assemblea infuocata di cittadini e venne meno la disponibilità del Comune. A quel punto è stata trovata la soluzione degli appartamenti che sapevo benissimo non poteva durare a lungo. Feci entrare i migranti con la prospettiva di tenerli all’interno al massimo 7-8 mesi e così è stato». L’ex Prefetto Cuttaia non esclude di querelare S. F. direttamente coinvolto in un’inchiesta svolta da Fanpage su traffico di rifiuti a Nordest e malavita organizzata. L’imprenditore trevigiano che si occupava in quel momento di rifiuti e profughi parlando con Nunzio Perrella, ex camorrista che ha collaborato con Fanpage all’inchiesta (portata avanti con telecamera nascosta), dice: «A Eraclea siccome ero responsabile del centro volevano darmi favoreggiamento della prostituzione. Per fortuna siccome rispondeva anche il Prefetto gli ho detto: guarda che le donne che mi avete mandato o le mandate via o io non riesco a contenerle perché queste per 5 euro la danno via. Mi ha detto: eh no, lasciale là, perché così si scaricano il nervoso e siamo tutti più tranquilli».

Scritto da Carlo Mion per il quotidiano La Nuova Venezia.

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